22 maggio 2012

Voglio il motorino parte 2

Ed ora eccomi qui. Dopo tanta insistenza anch'io ho il mio motorino. Ed ora.... Che ci si può fare col motorino? Ovviamente farlo vedere agli amici....
Gli amici del palazzo ormai già mi ci vedevano trafficare ogni volta che lo legavo al cancello. "Ma è tuo adesso? Non era di Eugenio? (il vecchio proprietario N.d.A.)"  "Ma 'ndo vai co' sto catenaccio?" "Un altro colore non ce l'avevano al concessionario?". E giù risate... Ma io, nonostante tutto, iniziavo ad essere orgoglioso di quello che avevo. Comunque, malgrado l'ilarità generale, avevo la fila per farci fare i giri. Poteva essere il giro del biscotto, il lungo spartitraffico che c'era nelle vicinanze, oppure un giro allo Stradone o al Curvone che collegava la lunga via con il Biscotto. Ovviamente allo Stradone ed al Curvone i motorini venivano testati come se fossero in pista, vista l'ampiezza (allora) della strada e la scarsità di traffico. Non sto a dirvi che se allo Stradone c'era un incidente questo era brutto....
Come andava? Bella domanda. Non era una scheggia e questo si era capito. Molto spesso aveva problemi di carburazione così che mi mettevo a smontarlo sotto al portone, portavo il carburatore a casa e con grande gioia di mia madre mi mettevo con una bacinella in balcone a trafficarci. Sporco di grasso e puzzolente di benzina...  
Foto da flickr.com
Ma nonostante tutto i suoi chilometri li ha macinati. Non si contano le volte che ci sono andato da solo a Ladispoli dove c'erano i miei o mio cugino Amedeo, oppure allo stabilimento Kursaal ad Ostia insieme a Fabrizio col suo Piaggio Si velocissimo e fighetto e come zavorrini, come si dice adesso, Riccardo e Daniele.
Aneddoto. Eravamo sulla Colombo con direzione mare e davanti a noi avevamo un ciclista anziano che arrancava sui suoi pedali. Lo sorpassiamo, lentamente molto lentamemte vista la potenza del mezzo, e mentre eravamo al suo fianco, a mo' di incitamento gli dissi "Dai nonnè che ce la fai!". Continuiamo la nostra strada ed ora era il mio Benelli ad arrancare sotto la mole mia e del mio passeggero. Chi ti arriva piano-piano alle nostre spalle? Il ciclista di prima! Stavolta era lui ad esortarmi "Daje regazzì che ce la fai!" mi sorpassa e sparisce all'orizzonte. Lo ritroveremo poi all'arrivo ad un chiosco sul lungomare mentre si gusta un gelato...
Capitolo scuola.... "Sia bene inteso, a scuola col motorino non ci vai, la mattina fa freddo. Ti alzi prima e prendi l'autobus come tutti... E poi ho paura, c'è traffico!" Era stata la risposta di mia madre alle prime richieste di poter andare a scuola col motorino. In effetti il liceo stava a meno di un chilometro da casa e ci si arrivava con poche fermate di autobus. Ma volete mettere ad andare a scuola col motorino? Attardarsi all'uscita fuori scuola con altri motorizzati per organizzare il pomeriggio? Offrire il passaggio a quella ragazzina che ti piaceva tanto? Ma alla fine ci riuscii... La spuntai con un buon voto ottenuto. E così da quella volta a scuola ci sono andato col bolide... Con l'occasione legai di più con Luigi, mio compagno di classe e scorribande anche senza motorino. Ma col motorino era tutta un'altra cosa. Il raggio d'azione si ampliava. Durante una mattina che non si andava a scuola si poteva spaziare dal centro all'Eur, ma anche Ostia, Fiumicino, Fregene, Ladispoli e Cerveteri. Si, in due sull'Aurelia siamo arrivati fino a Cerveteri. In una mattinata e ritornare a scuola per l'orario di uscita... Che folli.... A ripensarci adesso..... (Continua...)

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