24 aprile 2012

La buccia di banana

A chi non è mai capitato di scivolare su una buccia di banana?
Ovviamente non mi riferisco all'inciampare su quello che qualche persona poco educata ha lasciato in terra prima del nostro passaggio.
Bensì mi riferisco più al senso figurato della locuzione.
Il dizionario più o meno recita così "Rovinarsi per una sciocchezza, subire un danno per aver commesso un piccolo errore, come chi cade e si fa male calpestando una buccia di banana, molto scivolosa." Oppure "Buccia di banana: Ostacolo inatteso e apparentemente insignificante che invece provoca gravi danni a chi vi si imbatte". Oppure, aggiungerei io "Ostacolo prevedibile, da non escludere a priori, ma che viene sottovalutato dal malcapitato". Calza l'idea? Ora tutto questo cosa c'entra con il mondo delle moto?

Altra foto:
Via Appia Km 16.6 direzione Roma

E quest'altra? Cosa c'entra? "Ma che è diventato matto?" vi chiederete voi...
Ebbene le due immagini sono direttamente collegabili anche alla luce dell'introduzione fatta poco sopra.

I fatti.

Lo scorso ottobre, mentre procedevo su questo tratto di strada che conosco a menadito, con traffico sostenuto, mi sorpassa una moto il cui conducente mi indica qualcosa sulla ruota posteriore. Andavo piano e la fretta non era la solita. Credendo che fosse qualcosa di importante mi fermo subito. Anche se quella era la corsia di emergenza in fondo ero in (presunta) emergenza anch'io. E poi mi dovevo fermare solo un attimo per vedere cosa mi aveva indicato il collega centauro.
Non faccio in tempo a scendere da quel solco, è bastato un attimo di imperizia, e finisco a terra. Amelia si rigira e faccio 20 metri ruzzolando. Io e la moto. Vedo dal basso all'alto tutte le macchine che mi sfrecciano intorno, fanno zig-zag per evitarmi. Si ferma un automobilista ad aiutarmi. Tirandomi su mi dice, bianco in viso come un panno lavato "Sapessi che paura che ho avuto a vederti cadere....!" Ed io ancora in terra "Paura tu? Immagina io che le macchine mi sfioravano.....!". Mi ha aiutato a sollevare i 220 kg della cara amata e mi ha chiesto se avevo bisogno di altro aiuto o di un'ambulanza. Faccio un rapido check up. Tutto il lato sinistro dolorante ma (spero) niente di rotto. Il collo sembra ok, così come le mani. Lo ringrazio, lo saluto e risparisce nel traffico. Ora controlliamo la bimba.... Tutta la fiancata sx abrasa, poco male. Specchio sx rotto, vabbè. Provo a metterla a folle. Aiutooooooo! La leva del cambio era bloccata e si era arricciata come la coda di un maiale!!!
La leva del cambio a coda di maiale
La leva del cambio a coda di maiale










Subito si affollano nella mente scenari apocalittici. Avevo spaccato il cambio. Avevo grippato il motore (poi perche? boh, ma la paura fa 90!). La frizione funzionava. La tiro tutta e provo a spingere Amelia in un punto più sicuro dove le macchine non ti scartavetravano i gomiti. Ma pesa troppo. Mi fermo. Inizio a pensare. Ma cosa mi aveva voluto dire il solerte collega motociclista indicandomi la ruota posteriore? La controllo è gonfia. Faccio uno scanning a quello che avrebbe potuto vedere dalla sua posizione e......... non sto a ripetervi gli improperi e le parolacce che mi sono uscite. Mi indicava un pezzo di busta di plastica che si era impigliato alla molla del cavalletto!!!!!! Ed io a momenti mi ci ammazzavo! E non per la busta impigliata.... Faccio mente locale sul da farsi. Chiamo aiuto per il trasporto? Si ma chi chiamo? Il fido meccanico? Non ha un furgone. Un carro attrezzi? Dove lo trovo? Quanto mi costa? Mentre ero lì ad arrovellarmi sul da farsi ecco che arriva una pattuglia di motociclisti della Polizia Locale. Si fermano, vedono i danni alla moto e subito si informano su cosa fosse successo.
Dislivello e parte dei segni lasciati a terra
Ma soprattutto faccio caso a cosa effettivamente mi aveva fato ruzzolare. Un grosso dislivello tra due differenti posate di asfalto di circa 5 CM di altezza e lungo chilometri!!!! mi aveva fatto perdere il controllo dell'anteriore ed ero finito in terra. Fortuna che andavo pianissimo! Spiego i fatti ed indico i 20 metri di solco che avevo lasciato sull'asfalto. Da bravi motociclisti solidarizzano con me e mi chiedono se ho bisogno di aiuto, di un'ambulanza o di altro. Li ringrazio ma li invito a redigere il verbale di incidente, primo passo per tentare una richiesta di risarcimento. Ad uno di loro cosa sfugge dalla bocca? "EEEH! Ma questo dislivello è una cosa vecchia! Lo sai quante volte abbiamo scritto all'ANAS? Ma quelli.... Ancora devono intervenire..."
Constatazione dei danni
Finito il verbale mi vedono dolorante e mi invitano a farmi refertare all'ospedale. Si prodigano con il cambio che sembrava grippato ma per fortuna era solo la leva che era più dura del solito a causa della sua piegatura. E la mano dolorante più di tanto non riusciva.  Metto in moto. Tiro un sospiro di sollievo nel riascoltare il dolce borbottio del tranquillo bicilindrico e mi allontano insieme a loro. Per la cronaca poi sono andato all'ospedale e mi hanno dato 10 giorni di prognosi... Alla faccia dei due graffi...
Nei giorni successivi appuro che loro hanno fatto l'ennesima segnalazione all'ANAS e sapete che cosa è successo? Niente!!! A tutt'oggi la strada è ancora come ad ottobre. Torno nei loro uffici e la funzionaria mi dice che loro più che fare la segnalazione non possono fare altro. Pare che la strada, rifatta di recente, vada tenuta proprio così.
Ora io andavo piano così come il traffico intenso intorno a me e non mi sono fatto (quasi) niente. La moto dovrebbe avere un migliaio di euro di danni, scusate se è poco. Ma se fossi andato ragionevolmente più veloce? Se il tizio che mi ha soccorso non fosse stato così bravo da evitami? Ora non sarei qui a scrivervi se non grazie ed un medium in grado di parlare con l'aldilà. Altro che Amelia la strega che ammalia.... Ci vorrebbe la sensitiva Woopi Goldberg di Ghost
Ovviamente il dislivello era visibile e con un po' di perizia in più ne sarei potuto uscire indenne... Ed ecco qui la buccia di banana con la quale avevo aperto il post. Ma non è normale trovare le nostre strade disseminate di tali gialli involucri... E per non parlare delle buche, dei guardrail killer e delle strade urbane non illuminate... E chi più ne ha più ne metta. La lista potrebbe continuare all'infinito

Ora la mia domanda. E' mai possibile che in un paese normalmente civile come si potrebbe chiamare il nostro Belpaese si possano trovare delle strade con dei solchi simili? Non è criminale una tale gestione della viabilità e, di conseguenza, dell'incolumità pubblica? E che dire del muro di gomma di chi dovrebbe garantire noi e le nostre strade? Se ci scappa il morto? Si degnerebbero di una risposta? C'è bisogno delle corone, dei fiori e dei discorsi ufficiali per far muovere qualcosa?

Meditate gente meditate...
Buona strada a tutti. Col vento in faccia e con il sole dietro le spalle...

21 aprile 2012

Voglio il motorino parte 1


Quanti di noi poco più he ragazzini hanno iniziato la loro cantilena..... "Il motorino voglio il motorino. Quando mi fate il motorino?"
A voi com'è andata? A me....?
Allora... Inizialmente la risposta, soprattutto di mia madre, la più apprensiva tra i due, era "Non se ne parla proprio. Lo sai ho paura". Devo dire che la determinazione mi sembrava tale che mi ero quasi messo l'anima in pace, la cantilena anche se sommessa continuava ma senza vere speranze. Un po' per l'apprensione un po' per le finanze domestiche che non consentivano una spesa simile.
Nel frattempo mio cugino Amedeo, c'è sempre un cugino di mezzo, si fece il suo bravo motorino.... Un bel (ironico) Motobecane 50. 


Il Motobecane di mio cugino Amedeo
A quel motorino, così come a mio cugino, vanno tutto il rispetto ed il ringraziamento.
Per un anno circa mi ha scorrazzato sia in città che al mare, facendomi conoscere tutti i suoi amici, motorizzarti e non, e cementando quello che fino a quel momento era solo un legame familiare. Con quel Motobecane ho imparato a portare il motorino, ho iniziato a fare i primi giri, ed a frequentare altra gente con la stessa passione. Non mi dimentico i "raid" (come li chiamavamo noi) al centro o ai castelli (le colline a sud di Roma) o anche i pomeriggi interi passati con i motorini al muretto in attesa di decidere la destinazione del giorno. Quel motorino era brutto che non si poteva vedere ma era velocissimo. Tutti gli altri motorini fighetti facevano fatica a starci dietro....

Poi avvenne il miracolo... Si perché solo di miracolo si poteva parlare. Un vicino di casa, amico di mio padre, tipo molto eclettico, si presentò sotto casa alla guida di questo bolide (ironico pure stavolta....) un Benelli T50.... giallo!
Benelli T50 - Il mio primo motorino
Benelli T50 - Il mio primo motorino
                                                     

Benelli T50 - Il mio primo motorino



Dopo qualche giorno mio padre passando insieme vicino al bolide parcheggiato mi chiese se mi poteva andare bene come motorino. Aiuto! Quel motorino mi faceva letteralmente schifo!!! Era giallo cacarella (leggasi diarrea per chi non conosce il temine...). Non ne avevo mai visto uno uguale in giro. Sembrava vecchio di 50 anni. Aveva le marce, altro ostacolo data la mia inesperienza motoristica. Mi trovavo davanti ad un dilemma. Accontentarmi di questo o continuare a sognare il Peugeot 103 SP rosso che non mi faceva dormire le notti di quindicenne? Altro che dubbio amletico... "To be or not to be? Benelli o Peugeot? Benelli brutto ma pronto o Peugeot bello e fighetto che chissà se arriverà mai?"

Ma poi c'era l'altro ostacolo insormontabile... la mamma..... AAAAARRRGHHH!!!
"Si, vabbè potrebbe anche andarmi bene" risposi qualche giorno dopo mandando giù il rospo... "ma con mamma come la mettiamo?" E lui serafico.... "Non ti preoccupare, ci penso io...."
Così dopo 350.000 lire, quanto pagato per il bolide, ed un'aria pesante in casa perchè mio padre aveva fatto di testa sua, ero un centauro pure io. Ero il fortunato possessore di un "bel" Benelli T50.
Le raccomandazioni di mia madre non si contavano, mio padre era più rilassato, non meno in pensiero, ma almeno non lo dava a vedere.
Ora si trattava di imparare a portarlo, non avevo mai ingranato una marcia in vita mia. Così tra partenze a strappo, fuorigiri per marce mancate e carburatore affogato perchè non scalavo, ho iniziato i primi chilometri. Vi lascio immaginare le facce di scherno dei compagni di classe alla vista di quel ferro vecchio.
Ma almeno avevo un mezzo... Vecchio, brutto, lento, ma almeno mi dava la possibilità di spostarmi agevolmente e di scoprire piano piano questo fantastico mondo. (Continua.....)

03 aprile 2012

Rome Night Run 2012



Il Gruppo Romano del Moto Club Polizia di Stato organizzerà, nella notte tra il 22 ed il 23 settembre 2012, il terzo Motoraduno Nazionale denominato Rome Night Run.
Si tratta di una manifestazione notturna di solidarietà, per quest’anno alla ICOMM ONLUS, che opera nel campo della ricerca sulla SLA, ideata per festeggiare la chiusura della stagione motociclistica estiva.
Come per la trascorsa edizione, la manifestazione, che si fregia del patrocinio del Capo della Polizia, si articolerà in due fasi, quella della ricezione degli ospiti presso il Centro Sportivo della Polizia di Stato “Tor di Quinto” di Roma e quella del Run, che li guiderà alla scoperta delle piazze della capitale in un’atmosfera resa magica dalle calde luci della notte.


Atteso che alla prima edizione avevano partecipato 150 appassionati e che nella seconda se ne sono contati circa 600, per l’edizione del 2012 si prevede l’affluenza di almeno 1000 motociclisti.
Il costo di partecipazione al RNR 2012 è fissato in E. 30 a persona, comprensivo di cena a buffet, gadgets di benvenuto e colazione.
Inoltre, per garantire il riposo degli ospiti che provengono da lontano a prezzi particolarmente vantaggiosi, sono state opzionate, ben 50 stanze doppie presso lo Sheraton Golf Hotel Parco de Medici **** di Roma e numerose altre sistemazioni alloggiative presso il Flaminio Village****.
Le iscrizioni, che potranno effettuarsi direttamente dal sito www.mcpsroma.it, si chiuderanno improrogabilmente il 5 settembre 2012.
Collaboreranno all’organizzazione dell’iniziativa i gruppi motociclistici Yellow Fire, Neroniani e Motociclisti Rotariani.
Il Gruppo Romano del Moto Club Polizia di Stato ci aspetta, ci divertiremo.

Per informazioni
mcpsroma@gmail.com
Cell.3888224114