11 marzo 2023

La zavorrina come sta?

 Piccolo vademecum semiserio su come una passeggera dovrebbe stare sulla moto


La zavorrina come sta?

Non c’è nessuno che lo sa

Si dice pesi troppo

Non metta mai il giubbotto

Che con la testa spinga

Che molto spesso lagna

Ma come sta 'sta zavorrina...?

Boooh...?


dite la verità... L'avete letta cantando...? 😀😀😀


Piccola premessa iniziale. Anzi, tre.

Primo. Non consideratemi un saccente, un professorone, un maitre-a-penser, un secchione spocchioso, o come va di moda ultimamente un influencer. Tutt’altro! Ho solo pensato di scrivere qualche consiglio forse scontato, forse no, ma speriamo utile. Anche se avessi suscitato un solo “Ma lo sai che non ci avevo mai pensato?” potrebbe già essere stato utile.

Secondo. Farò riferimento al passeggero sempre al femminile perché, anche se non impossibile, la maggior parte delle volte che vedremo un passeggero in moto questo apparterrà al gentil sesso. Dietro alla schiena è sempre meglio avere una fanciulla che non un omaccione barbuto. Questo almeno è il mio pensiero ma non è da escludere anche il contrario e rispetto le scelte altrui. Di sicuro è molto più difficile vedere una bikerina con un zavorrino dietro. Lo so i tempi stanno cambiando, sempre più ladies guidano moto. E di questo ne sono più che contento. Quindi arriverà anche il momento di vedere qualche gentleman arroccato sul codone di una moto abbracciato ad una pilotessa con la chioma che esce dal casco o appoggiato ad un sissy bar. Ma ad oggi la cosa è molto rara. Anzi, ora che ci penso, non mi è mai capitato di incontrare una situazione simile.

Terzo. Il termine zavorrina. Lo so. A molti fa storcere il naso. Sono stati coniati i termini più disparati per indicare la passeggera. Da “zainetto” a “co-biker” a “secondo pilota” a “motopartner” a ”scaldasella” e così via. Ma questo non è un post lessicale riservato al termine. Magari ne farò uno dedicato. Io, come la maggior parte dei colleghi motociclisti, non lo intendo in senso dispregiativo. Se fosse veramente un peso portarcela dietro la lasceremmo a casa! Avere una passeggera dietro, anche se appesantisce la moto e ne rallenta il passo, anche se ci prende a capocciate il casco, anche se “Ho freddo”, “Ho caldo”, “Quando arriviamo?”, “Devo fare pipì” è sempre un piacere. Un piacere organizzarci il giro insieme, un piacere condividere sensazioni ed emozioni, un piacere mangiare lo stesso panino sulla riva del lago o sedersi allo stesso tavolo della trattoria di campagna, un piacere programmarci insieme l'uscita successiva.

Fine del pistolotto iniziale…


Veniamo a noi.


Se ci fate caso, girando tra blog, riviste di settore, pagine social dedicate e canali YouTube, si trovano istruzioni e tutorial su tutto. Da come si lava la moto a come si fanno interventi di riparazione o manutenzione, dalle dritte sugli antifurti più tecnologici agli accessori più trendy. E la lista sarebbe lunga…

Ma avete mai letto qualcosa sul comportamento della zavorrina a bordo? Come dovrebbe stare la nostra amata copilota in moto? Cosa deve fare e non fare? Io no. Quindi ho pensato di buttare giù queste quattro righe.

Sarò breve. Spero.

Intanto pure noi dobbiamo iniziare a fare la nostra parte. Indichiamogli già il lato migliore per salire, solitamente è il sinistro. E poi, anche noi, suvvia, facciamo un atto di galanteria. Non avendo portiere da aprire come in macchina, non avendo tappeti di qualsivoglia colore da srotolare, senza spargere petali di rosa sull’asfalto bitumato, una cosa dobbiamo fare. Almeno apriamogli le pedane! È molto più semplice per entrambi. Così almeno non dovranno litigarci con la punta della scarpa per aprirle con il rischio di graffiare qualcosa o di rovinarsi le scarpe. Una volta aperte le pedane arriva il momento di salire. Con la mano destra tireremo il freno anteriore così che lo scossone dovuto al nuovo peso non faccia muovere la moto con il rischio di finire in terra. Baciare l’asfalto è brutto in movimento figuriamoci da fermi! In più, per avere una ulteriore stabilità, il pilota pianterà in terra i piedi in maniera ben salda. Se poi volessimo fare le cose più sicure, potremmo lasciare aperto il cavalletto laterale anche senza poggiarlo in terra. In caso di perdita di controllo laterale della moto durante la salita, ci aiuterà sicuramente.

Casco indossato ed allacciato, piede sinistro sulla pedana sinistra, mano sinistra della zavorrina nell’incavo del gomito sinistro del biker ed oplà! avremo la nostra passeggera sulla sella. Con buona pace del nostro ammortizzatore posteriore!

Piccolo cenno di intesa che sia tutto a posto, tiriamo la frizione, prima in giù, lasciamo piano piano la frizione, gas più o meno dolcemente, q.b. come dicono le ricette di cucina, e si parte!

Ovviamente la zavorrina dovrà tenersi ben salda alla vita del pilota e non con le mani poggiate sulle spalle del pilota tipo pappagallo sulla spalla del pirata o avvoltoio sul ramo. Perché questa precisazione che potrebbe risultare scontata? Perché non è difficile imbattersi in passeggere che, se si tengono, si reggono solo ai maniglioni. Questa presa, oltre a non essere abbastanza salda, nonostante le belle unghie pitatte delle nostre scaldasella non hanno gli artigli dei pennuti di cui sopra, per fortuna!, provoca scompensi alla guida. Chi sta dietro si deve stringere al pilota per cercare di fare, come dico sempre, “massa unica” con il conducente. Perché questo? Facciamo un esempio senza scomodare principi di fisica del movimento che non conosco a sufficienza. Se dovessimo trasportare un sacco di patate sulla sella dove lo legheremmo? Ai maniglioni o ce lo legheremmo in vita? So benissimo che le nostre amate compagne di viaggio non sono sacchi di patate ma a volte i comportamenti di qualcuna di queste le rendono simili a quei contenitori di tuberi. Il biker avendo una “massa unica” da gestire ha un migliore controllo delle masse oscillanti sulla moto per una sicurezza maggiore. E non parlo solo di tornanti e tornantini di montagna o dei curvoni autostradali. Questo discorso vale anche e soprattutto per gli spostamenti nel traffico cittadino. Tornando al pirata con il pappagallo o all'avvoltoio sul ramo, tenersi sulle spalle del biker non dà nessuna sensazione reciproca di sicurezza, non permette al conducente di gestire il peso ed in caso di fondo stradale sconnesso diventa praticamente inutile reggersi così.

  

Questo è proprio quello che NON va fatto

Così è meglio

Discorso bauletto. Senza aprire nessuna diatriba sull’uso del bauletto sulla moto, ci sono fautori e detrattori di questo accessorio motociclistico. Il bauletto non è un poggiaschiena! Anche se spesso ne vediamo alcuni imbottiti, in presenza della zavorrina, può essere usato al massimo come freno per la parte bassa del bacino per non farlo arretrare sul codone in fase di accelerazione più o meno bruciante. Non di rado si vedono passeggere mollemente adagiate con tutta la schiena sul bauletto addirittura con la testa all’indietro. Niente di più sbagliato!

La testa. Altro argomento da affrontare. Una volta che la zavorrina si sta stringendo al pilota che movimento dovrà fare la testa? Dando per assodato che il salire su una moto condotta da altri è un atto di fiducia totale, la stessa fiducia dovrà avere la testa della passeggera. Se il pilota per seguire una curva dovrà inclinarsi per esempio a destra con tutto il corpo, anche la testa ed il corpo di chi sta dietro a noi dovrà fare altrettanto, sempre per il discorso della "massa unica" di cui sopra.

Lo sappiamo già. Le donne in media sono molto più eleganti di noi e tengono di più al loro aspetto ed alla loro figura. Quindi come si dovrebbero vestire per salire a bordo dei nostri mezzi? Diciamo che vestiti svolazzanti di tulle, organza e taffetà sarebbero da escludere a priori. Tutta roba che sicuramente farebbe la giusta figura in una serata di gala che però sarebbe da escludere a bordo delle due ruote. Analogo discorso per sandali, ballerine, scarpe con tacchi a spillo, varie ed eventuali. Come si dovrà vestire quindi la nostra dolce compagna di viaggio? Il più possibile simile a chi guida, comprese scarpe e guanti. Se i biker usano abbigliamento tecnico un motivo ci sarà, no? Perché in caso di incidente o banalissima scivolata una giacca in cordura con protezioni o anche pantaloni dedicati possono anche fare la differenza in giorni di prognosi al pronto soccorso. E mi raccomando, niente roba sfarfallante né sopra, né sotto! Il rischio che possa finire nel cerchione della moto è concreto con tutti gli strascichi a seguire.

La borsa è un accessorio da sempre irrinunciabile delle nostre zavorrine. Ma in moto sarebbe il caso di rivederne un po' il suo utilizzo. Lungi da me la proposta di lasciarla a casa, sarebbe impensabile, ma è un argomento anche questo da trattare. Si sa, la moto è diversa dalla macchina. Non ha un cofano e qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno la dobbiamo tenere indosso, salvo metterla nel bauletto, se montato. Ma vale solo quando siamo in movimento. Perchè inevitabilmente quando scenderemo, e sarà in quel momento che avremo bisogno del suo contenuto, il bauletto lo destineremo a contenere i caschi. Quindi? Che borsa utilizzare? Noi conducenti abbiamo risolto con il borsello da gamba di cui parlo brevemente qui o con un marsupio visto che se abbiamo la dolce compagnia di una zavorrina non potremo usare lo zainetto. Per tutti i motivi espressi sopra sono da evitare borse al braccio, borse a bauletto, pochette per ragioni comprensibili e tracolle varie. Quindi l'unica alternativa possibile rimane lo zainetto. Non dondola, non oscilla, non ingombra e, soprattutto, lascia le mani libere di tenersi saldamente. Di pelle, di plastica, di cuoio, glitterato, con le paillettes, con le figurine di Candy Candy, griffato, tarocco..... Come volete.

In moto ci siamo saliti, ben equipaggiati e con le giuste norme comportamentali. Abbiamo girato strade e stradine, autostrade e carrarecce. Abbiamo visto pianure, vallate, mari e montagne, metropoli, paesini e borghi disabitati ma sempre con il gusto di girare in moto. Alla fine, perche ogni viaggio o ogni tappa ha una fine, da questa benedetta moto dovremo scendere. E quindi? Abbiamo visto come si sale sulla moto. Ma come si scende? Piedi ben saldi a terra e leva del freno tirata. La nostra zavorrina dovrà poggiare entrambe la mani sulle spalle del biker, salire in piedi su entrambe le pedane e, poggiandosi sulla pedana sinistra, con la gamba destra dovrà fare un ampio giro all'indietro fino a toccare terra. A terra anche il sinistro ed il gioco è fatto! Possibile che per scendere si debba fare tutta questa tiritera? Se non vogliono finire con il sedere per terra sì. E con il rischio concreto che sopra ci vada a finire anche la moto ed il suo conducente.... Perchè questa cosa? Come potrebbe scendere diversamente? Certo, istrintivamente le verrebbe di mettere subito il piede sinistro a terra, alzare il destro ed indietreggiando mettere tutti e due i piedi a terra. E quindi? dove sarebbe il pericolo di finire con il deretano al suolo? Il problema è che appena mette il piede sinistro a terra l'ammortizzatore della moto inizierà a sollevarsi che in questo modo alzerà la sella della moto prima ancora che la gamba destra sia scesa, facendo finire a terra la nostra amata zavorrina. Meglio evitare!

Ora, per quei pochi temerari che sono giunti fino qui...

Che voi siate biker o zavorrine non esitate a commentare e dire la vostra. 

Anche se pensate che tutto quello che ho scritto siano tutte ca...stronerie!


Buona strada a tutti!

Immagini prese dal web