04 febbraio 2013

E’ nata una centaura

"Ho intenzione di farmi una moto. Che cosa mi consigli? Mi dai una mano a cercarla?"
È stato così che qualche mese fa una mia amica mi ha comunicato la sua intenzione di compiere il grande passo. Entrare a far parte del fantastico mondo delle due ruote. Da Zavorrina voleva diventare Centaura. E non sto a dirvi che emozione ho provato a questa richiesta.
Subito le prime domande di rito... Che esperienza hai di guida? Che patente hai? A che tipo di moto sei indirizzata? Qual'è il tuo budget? Nuova o usata? Ma cosa ancora più importante.... Perché la moto? Fuoco fatuo passeggero o motivi più profondi?
Alle prime domande subito la doccia gelata. Pochissima esperienza nel campo. Il massimo delle due ruote condotte è stato un Honda SH che con tutto il rispetto è mooolto lontano dall'essere una moto. Corollario niente patente per moto, solo la B che fa portare poche cose. Quindi le consiglio una moto usata di piccola cilindrata da tenere un annetto giusto il tempo di capire se è tagliata per il mezzo, poi la patente e dopo un po' il  passo successivo per una media cilindrata. E poi chissà…. Per il tipo di moto mi dice di non avere grandi preferenze, purché sia leggera e non molto alta. "Budget? Serve anche quello? Dove si compra?" dopo aver chiarito il dubbio linguistico e traducendo l'anglicismo con un più prosaico "Ma quanto hai da spendere?" cui è seguito un "Poco. Molto poco purtroppo, un migliaio di euro", si passa alla domanda più importante... Perché la moto? Ed inizia a raccontarmi come è capitato il suo innamoramento a due ruote.
Primo giorno d'estate di due anni fa. Complici una breve fuga al mare con relativo gelato sulla rotonda insieme ad un suo amico, mi ha spiegato che stare dietro sulla moto è bello ma che voleva fare il grande salto di qualità. Decidere lei quale sia la strada da prendere, avere il vento sulla faccia e sentirsi libera, sensazione che solo la moto ti può dare. Promossa a pieni voti! Si! Aveva tutte le carte in regola per il grande passo... il resto non importava.
"La domanda sorge spontanea.... Ma la sai portare una moto? Mi sa che a marce non hai portato nemmeno la Vespetta... Quando hanno smesso di produrre quella a marce tu probabilmente giravi sul passeggino Chicco..." lei annuisce arrossendo… “risolviamo anche questo….” Le rispondo.
Allora via! Alla ricerca del mezzo! Tutto quello che le propongo, per un motivo o per l’altro, non andava bene. Mi telefona pochi giorni dopo dicendomi di essere rimasta folgorata in un concessionario. Niente fili scoperti sul quadro elettrico… Aveva solo visto una Honda CBR 125 rossa blu e grigia che le aveva trafitto il cuore.
L'oggetto dei desideri
Si! La moto dei sui sogni doveva essere quella e solo quella! Al negozio c'era salita sopra, abbastanza leggera anche per lei e non troppo alta.
Ci mettiamo alla ricerca dell'oggetto dei suoi desideri! Fa una decina di sms a potenziali venditori, l’accompagno ad un paio di prove e finalmente decide per l'acquisto. Neanche a dirlo si è messa contro mezza famiglia che accampava le solite scuse per dissuaderla. Ma lei, giustamente testarda, è andata dritta fino allo scopo. Arriva il grande giorno, il ritiro del mezzo. Drin! Lei al telefono "Senti... hai da fare dopodomani all'ora di pranzo? Dovrei ritirare la moto ma.... non so come portarla via... Non ho mai portato una moto a marce.... Mi fai compagnia? E, soprattutto... Mi insegni a portarla?" Ops!! Dettaglio trascurato...
Andiamo insieme con la sua macchina e prendiamo, anzi prendo la moto. Ha appena 11.000 km. Tutto sommato è in buone condizioni. Anche se è stata ferma da un anno e non tiene il minimo. Se si spegne bisogna farla partire a spinta. Batteria da sostituire. Speriamo bene per l’alternatore. Ottiene un altro sconto.
Devo attraversare Roma con un mezzo non mio, che non conosco e con la paura che mi pianti in mezzo al traffico. Mi affido a quel nume tutelare che segue ogni motociclista. Il mezzo, se lo tengo un po' su di giri, si comporta bene. È agile e maneggevole, scivola fluido nel traffico capitolino. Nemmeno a dirlo arrivo prima io e nel frattempo inizia a piovere. Penso “Moto bagnata moto fortunata”. Come la sposa. Lei, rallentata dal traffico che io invece avevo evitato si fa aspettare. Potenza delle due ruote…Per ingannare l’attesa le faccio qualche foto di rito all’hondina (le avessi fatte io le foto al primo motorino…. Ma all’epoca non c’erano gli smartphone che facevano anche il caffè…).
Arriva. Scende dalla macchina con un sorriso da orecchio ad orecchio. Era felicissima. Mi getta le braccia al collo e non smette di ringraziarmi. Finalmente aveva la moto dei suoi sogni.
Le spiego la moto punto per punto. Come vanno fatti i controlli di routine e le prime cosine da fare, in fondo era parecchio che stava ferma.
Subito in sella
Lei impaziente ci salta subito sopra incurante della pioggerellina che non smetteva. L’accende, tira la frizione e ingrana subito la marcia. Le faccio le ultime raccomandazioni, nemmeno mi sente che subito la vedo sparire tra le macchine del parcheggio dove eravamo. Qualche tentennamento ma tutto sommato andava bene.
“Avevi ragione tu!” mi dice “bastano poche cose e poi lascia fare all’istinto”.
In bocca al lupo novella Centaura!

Con il vento in faccia ed il sole dietro le spalle.
La consegna delle chiavi e l'investitura ufficiale a Novella Centaura
                     

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